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20 Ott

Il cielo in una cattedrale: Miguel Chevalier!

Se vi facciamo il nome di Miguel Chevalier scommettiamo che la maggior parte di voi si domanderà: “e questo chi è” ? Un po’ come è successo con Christo prima che il lago di Iseo fosse colorato dall’ormai famosa passerella giallo oro ( Floating Piers) che dal 18 Giugno al 3 Luglio ha visto il passeggio di circa un milione e mezzo di persone tra stupore, divertimento ed, a dirla tutta, anche qualche disagio.  Forse qualcuno di voi a Milano ricorderà il nome di Miguel e magari si è anche divertito dal 26 Luglio al 28 Agosto presso l’Unicredit Pavilion a camminare e danzare su “Onde Pixel”, questo il nome di una delle sue più recenti installazioni: un tappeto digitale  costituito da girandole di colori, spirali cromatiche ed arcobaleni di curve che cambiavano forma a seconda dei movimenti e del “calpestio”,  trasformando il pubblico da semplice spettatore ad attore o artista in grado di dare forma alla  forma.

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Onde Pixel di Miguel Chevalier all’Unicredit Pavilion. Foto: Gianluca Di Ioia

Se non si fosse capito Miguel Chevalier è un artista moderno ma soprattutto uno dei nomi più importanti quando si parla di digital art.

Nato a Città del Messico nel 1959 ma di nazionalità francese è stato uno dei primi a riconoscere il grande potenziale che le nuove tecnologie avevano ed a trasportarlo in campo artistico per risultati spettacolari.

E’ il caso di “Voutes Celèstes” la sua ultima installazione interattiva che ha avuto come protagonista la sua Parigi e la chiesa di Sant’Eustachio la cui volta in occasione della Notte Bianca l’1 Ottobre si è trasformata in un meraviglioso mantello stellato. Grazie ad un software creato dall’artista i parigini con il naso all’insu hanno potuto sognare ammirando una serie di colorate mappe stellari, e dipinti celesti che hanno superato i confini della pietra aprendosi sull’infinito.

Un  cielo notturno luminoso e diversamente splendente ha penetrato le mura della famosa chiesa abbracciando i visitatori in un clima di estasi e stupore reso ancora più intenso dalle musiche di Baptiste-Florian Marle-Ouvrard, organista ufficiale di Sant’Eustachio e dal repertorio del coro Les Chanteurs de Saint-Eustache.

 

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Sono stati 10.000 i visitatori che hanno potuto vivere questa  magia creata dalla complicità di cartine immaginarie, pixel e luci che hanno ricamato sulla loro testa reti brillanti che cambiavano colore e sinuosità di curva al loro passeggio catturando infantile stupore.

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“Quando sei qui con me questa stanza non ha più pareti ma…. stelle” !  Chissà che non sia arrivato il momento di cambiare il testo e di credere che a volte i sogni si avverano per davvero.

Basterà solo pregare con lo sguardo rivolto al cielo ed il cielo ci verrà incontro!

 

Le foto della chiesa sono state prese da Internet e tutti i diritti appartengono al loro legittimo autore.

 

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Sara Falciani