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25 Apr

25 Aprile: la leggenda del bocolo di San Marco!

”Tra le mani, raccolte sul petto, un bocciolo di rosa, rosso sangue, tornato fresco come se fosse appena stato colto, simbolo dell’amore che non si spegne, di un sentimento che non conosce il tempo e le età della vita.” Versi di Alberto Toso Fei tratti dal sito: www.veneziarivelata.it

Oggi 25 Aprile in Italia si festeggia innanzitutto, ed a buon motivo, la Festa della Liberazione e la libertà riconquistata dopo un periodo buio e cruento caratterizzato dalla “resistenza” e dalle battaglie delle forze partigiane contro l’occupazione nazista e l’oppressione fascista. Mentre l’Italia è impegnata a rendere onore a chi ha dato la sua vita per liberarla, Venezia, oltre al coraggio dei partigiani , festeggia oggi anche l’amato patrono della  città: San Marco. A questa giornata speciale è legata un’usanza particolarmente romantica che forse non tutti conoscono: in questo giorno, infatti, i veneziani sono soliti regalare alla propria amata, moglie o fidanzata che sia, un bocciolo di rosa.

rosa rossa Photo by Tilervigen0 da Pixabay

La ricorrenza  è quella del “Bocolo di San Marco” ma a questo punto vi starete chiedendo cosa si nasconde dietro un gesto così affettuoso. Ebbene, la leggenda narra di un amore contrastato nato ai tempi di Carlo Magno tra Maria Partecipazio, una nobildonna giovane e molto bella che per il suo carattere passionale ed il focoso ardore era stata ribattezzata “Vulcana” e Tancredi un trovatore altrettanto bello ed aitante ma, ahimè, non di sangue blu. Come spesso accade nelle più belle storie d’amore la differenza di ceto sociale tra i due innamorati rappresentava per il tempo un grande ostacolo. Il padre di Vulcana, che era Doge, e la sua famiglia non vedevano di buon occhio l’unione tra la ragazza di nobili origini ed un semplice menestrello ma Vulcana non volendo rinunciare al suo sentimento convinse Tancredi ad arruolarsi nell’esercito di Carlo Magno per combattere in Spagna contro i Mori. Laddove non poteva  arrivare la nobiltà di sangue sarebbe arrivato l’onore e la fama in battaglia. Vulcana era, infatti, convinta che suo padre avrebbe accettato Tancredi qualora lui fosse tornato dalla guerra da grande e valoroso soldato. Tancredi partì ed in breve tempo le sue gesta in battaglia divennero celebri in tutto il mondo raggiungendo  anche Venezia dove Vulcana attendeva il suo ritorno da eroe per poterlo sposare. Ma Tancredi a Venezia non torno mai più: un giorno purtroppo, fu colpito in battaglia e morì adagiandosi su un roseto. Prima di chiudere gli occhi per sempre il giovane  riuscì  a consegnare al suo amico Orlando il bocciolo di una rosa macchiata del suo sangue ( da qui l’usanza di donare una rosa rossa) chiedendogli il favore di consegnarlo alla ragazza come estremo pegno di amore. Orlando mantenne fede alla promessa fatta in punto di morte a Tancredi e rientrato a Venezia consegnò a Maria la rosa insieme alle ultime parole dell’altra metà del suo cuore. Era il giorno del 25 Aprile e quella stessa notte Vulcana, non potendo più vivere senza il suo Tancredi, si lasciò morire. La trovarono esanime il giorno dopo mentre stringeva ancora  sul petto la sua rosa.

Qualcuno pensa che ancora oggi, ogni 25 Aprile, il fantasma inconsolabile della giovane nobildonna vaghi ancora per tra le calli veneziane con in mano il suo fiore.

venice san marco Photo by SeanJang da Pixabay

Se avete Venezia nel cuore , se non siete mai rimasti indifferenti di fronte al fascino di una città così romanticamente misteriosa o semplicemente siete tra coloro che vogliono approfondire per pura passione la conoscenza di uno dei luoghi più incantevoli al mondo vi segnaliamo, per rimanere in tema con il nostro articolo , il libro “Bocciolo di Rosa” : storie, misteri e canzoni per Venezia  ( con CD Audio) di Alberto Toso Fei, Angela Milanese e Maurizio Nizzetto, edito da Azzurra Publishing.

Ed ora chiediamo ai nostri uomini: vi serve proprio una storia d’amore bellissima seppur tanto triste per regalare una rosa alla vostra lei rendendola felice senza aspettare che diventi un fantasma? ????

Buona festa del “bocciolo” a tutti!!

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Sara Falciani