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29 Ott

Bomarzo : un parco piacevolmente…mostruoso!

Se siete a caccia di un posto magico, il mistero vi incuriosisce e le storie incantate vi attirano allora non potrete perdervi una visita al Parco dei Mostri di Bomarzo detto anche Sacro bosco o Villa delle Meraviglie.

A pochi Km da Roma vicino Viterbo questo parco naturale passo dopo passo riuscirà a sorprendervi non solo per il suo verde così vivo e fitto ma perché ad ogni angolo, dopo ogni rampa di scala o dietro i suoi alberi secolari sculture giganti raffiguranti animali mitologici , divinità e mostri attireranno i vostri occhi giocando a nascondino con voi.

Le origini del parco risalgono addirittura al 1547 quando il principe Pier Francesco Orsini lo progettò dedicandolo a sua moglie Giulia Farnese. L’autore delle opere in pietra fu probabilmente Simone Moschino che seguì le indicazioni del conte Orsini animando il bosco con monumenti ed iscrizioni pensate dallo stesso Orsini per stupire, incuriosire e nello stesso tempo far riflettere i suoi visitatori:

Voi che pel mondo gite errando vaghi di veder meraviglie alte et stupende venite qua dove son facce orrende , elefanti, leoni, draghi, orchi etc

Architetti, studiosi, scienziati di tutto il mondo si sono spesso interrogati sul significato di queste parole e su quali fossero le reali intenzioni del suo ideatore ma di sicuro molte domande restano ancora oggi prive di risposta ed il mistero la fa da padrona.

Anche dal punto di visto architettonico il parco non rispecchia i canoni del tempo perché il colto principe si divertì a rompere gli schemi, ogni razionalità geometrica e prospettiva tipica dei giardini del tempo per fare della sua opera un monumento originale da ricordare.

Lo stesso Salvatore Dalì defini il Parco dei Mostri come una invenzione storica unica.

Nel 1585 dopo la morte dell’ultimo principe Orsini il parco fu chiuso e solo nella seconda metà del Novecento fu restaurato da Giancarlo e Tina Severi Bettini le cui spoglie sono conservate proprio nelbosco sacro insieme a quelle di Giulia Farnese.

L’ingresso al parco ha un costo di euro 10 per gli adulti mentre i bambini fino a 4 anni non pagano.

Sconti tariffari sono previsti anche per le scuole ed i gruppi.

Mappa alla mano visiterete questo labirinto verde seguendo un percorso suggerito nel secondo dopoguerra ed ancora tuttoggi in uso.

Tante le statue che incontrerete lungo il cammino e tra queste:

Le fauci di Glauco

Glauco,  un immenso mascherone antropomorfo con le fauci spalancate che vi dà il benvenuto. Uscito direttamente dalle viscere della terra regge sulla sua testa un globo di pietra ed un castello che presumibilmente dovrebbe essere la torre degli Orsini.

A pochi passi da Glauco incontrerete Ercole e Caco. Si tratta della statua più grande del parco e raffigura la lotta fra questi due giganti.

La statua di Ercole e Caco

Ad un certo punto vi imbatterete di fronte ad un enorme elefante che tiene nella proboscide un legionario romano e porta sulla schiena una grande torre. Pare che quest’opera volesse ricordare le imprese di Annibale durante le guerre puniche.

La statua dell’elefante

Di certo però la statua più famosa, la più pubblicizzata e quella che più attira l’attenzione dei visitatori ed innumerevoli click fotografici è quella dell’orco che dietro la sua bocca spalancata nasconde una stanza scavata nel tufo all’interno della quale trovano posto un tavolo e due panche.

 

 

Noi vi abbiamo fatto conoscere solo alcune delle attrazioni ma di certo non vogliamo con il nostro articolo privarvi del piacere di scoprire tante altre sorprese di pietra che renderanno la vostra visita magica proprio come il bosco che farà da cornice alle vostre mostruose scoperte.

Per maggiori info visitate il sito ufficiale del Sacro Bosco.

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Sara Falciani