Domani, nonostante tutto e tutti è arrivato e seppur con animo un po’ più mesto festeggeremo tutti insieme la Pasqua di Resurrezione. In beffa al proverbio ,secondo il quale le vacanze natalizie si devono passare in famiglia mentre quelle pasquali sono assolutamente svincolate, la Pasqua rappresenta senza dubbio un’occasione di ritrovo famigliare, una boccata di ossigeno dopo aver inalato lo stress quotidiano e combattuto contro il tran tran della stabilità e della sicurezza imposti dalla routine e dal terrore di perdere quel poco che si ha!
Molti di noi, purtroppo, a causa delle distanze da mantenere non potranno riunirsi a tavola con i propri parenti ma questo non deve intristirci. Anche se la situazione è quel che è bisogna approcciarsi a questo periodo prendendo coscienza di quello che si ha e di quanto siamo fortunati rispetto a persone che a causa del virus hanno perso famigliari e salute. Guardiamo a quello che abbiamo e non a quello che ci manca e prepariamo l’animo a gioire per la resurrezione di nostro Signore.
Come ogni festa che si rispetti anche la Pasqua ha le sue tradizioni, soprattutto a tavola. Oltre all’agnello, tanti e diversi per ogni regione sono i piatti tipici ed i dolci ne sono sicuramente protagonisti. Oggi ve ne facciamo conoscere uno che siamo sicure molti di voi non hanno mai sentito prima d’ora un po’ perchè molto si discosta dalla più famosa colomba ma soprattutto perchè è tipico di una piccola ma deliziosa regione chiamata Basilicata! Allora siete pronti a gustare con gli occhi questa dolce scoperta?
Il dolce in questione si chiama Panaredda, in Lucania è un dolce materano ma lo potrete gustare anche in Puglia, Calabria e Sicilia con nomi diversi ma sempre la stessa dolce sostanza!
Si tratta di un dolce povero, appartenendo alla tradizione contadina, ma gustoso ed allegro, che veniva preparato soprattutto per la gioia dei bambini. Dopo il digiuno e la mestizia che caratterizzava il periodo della Quaresima la gioia tornava in famiglia ed iniziavano i preparativi per festeggiare il lieto avvento di Pasqua ed il ritorno di Cristo. Durante la settimana santa, infatti, le donne si riunivano tra di loro per prepararlo e regalarlo in occasione della Pasqua e della tradizionale gita fuori porta o pic nic di pasquetta. Il dolce originale è realizzato con un impasto dolce che prevede anche l’uso di sugna ed ammoniaca anche se molti al giorno d’oggi discostandosi dalla ricetta tipica la realizzano in modo più leggero anche con la pasta frolla. La caratteristica della Panaredda è l’uovo sodo, simbolo di ricchezza ed abbondanza, che viene poi inglobato nel dolce. La Panaredda preparata per gli uomini poteva essere più grande e contenere anche due uova, per i bambini , invece, ci si divertiva a confezionare dolci biscottati dalle forme più diverse: il galletto, il cavalluccio, la bambola, il cuore, la treccia o il tipico cestino simbolo di primavera. In alcuni casi e rifacendosi ai simboli religiosi pasquali venivano confezionate anche colombe come simbolo di pace e buon augurio o il dolce aveva la forma di agnello. Anche se meno diffusa come usanza in alcune case le uova venivano colorate, il rosso per esempio era il colore tipico della fecondità e regalare ad una ragazza una Panaredda a forma di bambina e magari con un uovo rosso aveva senza dubbio il significato ben preciso di “buona fortuna per una futura gravidanza”!
La Panaredda veniva decorata oltre che con l’uovo anche con perline di zucchero e granella colorata e maggiore era la quantità di granella , maggiore era la fortuna che si voleva augurare.
I bambini aspettavano con ansia il giorno di Pasqua per scoprire la forma che le mamme o più spesso le nonne avevano pensato per loro ed alla gioia degli occhi si aggiungeva poco dopo anche quella del palato perchè, credetemi , il gusto è davvero goloso. Oggi in alcune famiglie qualche nonna più attaccata alle sue radici ancora la prepara altrimenti la potete trovare in quasi tutti i forni o se volete un prodotto più raffinato anche in pasticceria anche se noi vi suggeriamo di comprare quelle davvero più semplici che meglio ricordano quelle originali nella loro semplice genuinità.
Quindi se per Pasqua capiterete dalle parti di Matera o al Sud non dimenticatevene e così facendo renderete la vostra giornata dolcemente speciale!!
Si ringrazia Grazia Sacco per la foto in copertina.