Se non fosse tutto vero, quella che stiamo per raccontarvi potrebbe essere una favola da bambini, forse un pochino triste ma pur sempre un racconto pieno di sorprese. Invece quella che leggerete oggi non è la storia della balena di Pinocchio ma, pensate un po’, quella del fossile più grande del mondo conosciuto ai più esperti con il nome di balena Giuliana.
Rinvenuta nel 2006 a Matera, presso la diga di San Giuliano (da qui il suo nome) rappresenta l’animale fossile più antico del Pianeta Terra e precisamente un cetaceo vissuto nel Pleistocene. Gli studi fatti finora hanno rilevato che Giuliana era lunga circa 26 metri e pesando tra le 130 e le 150 tonnellate ha superato il più pesante dei dinosauri con le sue 100 tonnellate.
Questa scoperta ha suscitato molto scalpore fra gli esperti di paleontologia fornendo informazioni preziosissime sui giganti del mare, sulla loro esistenza e sul periodo di comparsa sulla Terra e della quasi estinzione a causa dell’uomo e delle sue baleniere soprattutto in Giappone, Paese in cui purtroppo la caccia alle balene non è stata ancora vietata. Gli studiosi incrociando i resti di Giuliana con quelli di altri fossili rinvenuti in Perù sono riusciti a stabilire che questi enormi cetacei animavano i mari già ben 10 milioni di anni fa anche se , di fatto, nel caso specifico, Giuliana nuotava nel Mediterraneo circa 1.5 milioni di anni fa.
In quel periodo l’Italia era quasi totalmente sommersa e solo molto tempo dopo quelle terre sono emerse portando alla luce anche questi resti pieni di dati, informazioni e storia.
Se vi state chiedendo se è possibile ammirare questi resti così antichi e suggestivi purtroppo la risposta è no, per il momento.
Giuliana, infatti, al momento, vive tristemente rinchiusa in casse di legno custodite presso il Museo Ridola di Matera.
Toccherà a tutti noi sensibilizzare l’opinione pubblica e fare in modo di aiutare Giuliana ad uscire dalla gabbia di indifferenza in cui è rinchiuda per diventare un giorno la protagonista incontrastata in una stanza del museo a lei dedicata per mettere a disposizione di esperti, turisti, grandi e piccini il tesoro rappresentato dalla lunga storia della sua vita. Al momento purtroppo, tutto ciò non è possibile per una vergognosa quanto triste mancanza di fondi.
Servirebbero infatti circa 10 mila euro per aprire le casse e più di 100 mila per procedere alla valutazione delle condizioni attuali ed ad un eventuale restauro ma questi soldi non sono attualmente a disposizione.
Magari laddove gli enti preposti non possono arrivare possiamo farlo noi con una ondata di condivisioni al fine di far conoscere per mari e per monti la storia di Giuliana e permetterle al più presto di tornare a galla per nuotare nell’oceano di cultura e consensi che si merita!!
Le foto dell’articolo sono state prese dal Messagero