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23 Gen

Helena Rubinstein: dal ghetto all’impero della cosmetica

Se dico Helena Rubinstein il 95% delle donne saprà che stiamo parlando di uno dei brand più famosi e rinomati al mondo nel settore della cosmetica e non solo. Le sue creme ed i suoi sieri, nonchè la sua linea di make up sono oggi sinonimo di sensualità e qualità estreme e rappresentano il sogno vanesio di molte esponenti del gentil sesso di ogni nazione. In pochissime, invece, sapranno chi c’è dietro questo marchio e soprattutto conosceranno la vita di colei che fondò la sua prima azienda ormai agli inizi del 900.

Io mi sono imbattuta molto casualmente nella sua storia e devo dire di esserne rimasta così profondamente colpita da volerle dedicare da tempo un articolo.

E’ assolutamente necessario far scoprire, non solo alle più appassionate, il carisma, la determinazione ed il carattere di ferro di una donna fuori dagli schemi.

Durante una visita a Cracovia, precisamente nel ghetto ebraico, la guida si fermò davanti ad un palazzo dalla facciata verde, in una graziosa piazzetta che ancora ricordo. Nacque proprio qui, il giorno di Natale del 1870, Chaja Rubinstein  (il suo vero nome), la prima di 8 figli. La ragazza dimostrò, sin da subito, di avere un carattere molto deciso e poco avvezzo al rispetto dei canoni e delle regole imposte dalla società ed, infatti, all’età di 22 anni decise di trasferirsi in Australia dopo essersi rifiutata di sposare un vedovo anziano ma molto facoltoso imposto dalla famiglia.

Giunta in un Paese così profondamente diverso dalla sua fredda Polonia, Chaja decise, innanzitutto, di cominciare la sua nuova vita cambiando il nome in Helena e per i primi tempi lavorò presso la salumeria dello zio. Ma fu sua mamma Gitel, seppur inconsapevolmente, a spianarle la strada verso un destino ed una carriera meravigliosa.

Preoccupata per la carnagione molto chiara della figlia, per quella pelle bianca di porcellana non abituata alle roventi temperature australiane, la signora Rubinstein riempì la valigia della figlia (a sua insaputa) di una serie di creme ed unguenti per viso e corpo. In Australia, il candore della sua pelle e l’elasticità del suo viso attirarono fin da subito l’attenzione delle donne del posto e fu allora che Helena, non bellissima ma di sicuro molto intelligente, capì che quelle creme sarebbero state la sua fortuna.

Iniziò subito una piccola produzione elargendo consigli di bellezza di ogni tipo e nel 1902  fondò il primo negozio che prese il nome dalla prima delle creme da lei prodotte: la Valaze. Si trattava, in effetti, di una crema di lanolina ottenuta proprio dal grasso e dalla cera di lana delle pecore australiane che, tuttavia, l’abile imprenditrice spacciò come un prodotto originario dei Carpazi coprendo l’odore acre degli animali con profumo di lavanda e corteccia di pino. Il successo fu immediato, il passaparola fra le clienti australiane funzionò come la migliore delle pubblicità tanto da spingere la protagonista ad estender il suo business oltre i confini dell’Oceania ed a fare il suo debutto in Europa, prima a Londra e poi a Parigi.

Fu proprio nella capitale francese che il genio creativo della Rubinstein si espresse al meglio, ispirato anche dalle frequentazioni altolocate nonchè dalla conoscenza di celebri artisti che divennero ben presto suoi amici da Dalì, a Picasso, a Matisse. Fu proprio in questi anni che l’affascinante polacca, ormai diventata ricca e famosa, decise, inoltre, di mettere il suo capitale a disposizione della ricerca scientifica mentre nel 1953 Helena, pioniera anche in campo artistico ed oramai grande filantropa,  darà vita ad una fondazione per finanziare l’educazione delle donne più umili e meno ricche per permettere loro di  emanciparsi e riscattarsi agli occhi della società.

Nel frattempo l’amore vero, quello per il collezionista Edward Titus bussa alla sua porta ed il matrimonio  suggella la loro unione rafforzata dalla nascita di due figli. Poco prima dello scoppio della guerra mondiale raggiunge l’America dove di lì a poco apre a New York un lussuoso salone di bellezza che finisce per diventare un must per facoltose clienti. Il suo impero non conosce battute di arresto.

Accanto ad un carattere deciso ed un temperamento vulcanico Helena Rubinstein dimostrò di avere anche un cuore d’oro. Molto preoccupata per le sorti della sua famiglia e dei suoi amici che in terra natia vivevano l’incubo delle deportazioni nei campi di concentramento la lady di ferro fece di tutto per correre in soccorso della sua gente e salvò tantissimi connazionali assumendoli a lavorare nella sua azienda.

Sempre più appassionata al suo lavoro, e decisa a non lasciare nulla al caso, scese in campo in prima persona per studiare nuovi unguenti, provare creme e sperimentare moderni trattamenti. Molte sono le innovazioni in campo estetico, e non solo, dovute alla sua passionale intelligenza ed ad una curiosità che non conosceva limiti:  dalla prima crema a base di ormoni, al primo mascara resistente all’acqua, al primo trattamento lifting giungendo persino a puntare in anticipo sulla beauty therapy, convinta che la bellezza fosse una medicina potente per risollevare anima e corpo.

Muore, ricca e famosa, a New York l’1 Aprile 1965 lasciando al mondo in eredità la sua azienda produttrice di una bellezza senza tempo, oggi proprietà del colosso francese L’Oreal.

“Non esistono donne brutte ma solo donne pigre”

Helena Rubinstein

 

Le foto sono state prese dal web. Il copyright appartiene ai medesimi autori.

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Sara Falciani