Roma, caput mundi, rappresenta senza dubbio una delle città più affascinanti del mondo. Passeggiare tra le sue strade significa respirare storia, nutrirsi d’arte e sicuramente arricchire la propria anima.
Il Colosseo, i Fori Imperiali, l acquedotto romano sono testimonianze tutt’ora tangibili della grandezza di un popolo che ha donato al mondo il più grande esempio di civiltà e tra i monumenti che la rendono splendida non possiamo non citare Castel Sant’Angelo, uno degli edifici simbolo della città eterna.
La sua storia è ricca di colpi di scena e tante sono le curiosità che lo riguardano ma partiamo con ordine:
LA SUA NASCITA
La prima cosa da ricordare quando si parla di Castel Sant’Angelo riguarda proprio il motivo della sua nascita e la sua “destinazione d’uso”. Quello che tutti pensiamo essere stata una fortezza nasce, in realtà, come mausoleo e per essere precisi il mausoleo dell’imperatore Adriano.
Nel 123 d.C Adriano aveva, infatti, disposto la nascita di questo mausoleo per assicurare una sepoltura di prim’ordine a sè ed alla sua famiglia, di fatto, però, dobbiamo dire che l’attuale struttura dell’edificio si presenta profondamente diversa dai piani originali. Delle antiche intenzioni restano oggi le fondamento del basamento, la camera funeraria e l’ingresso.
LE STATUE SUL PONTE
Ponte Sant’Angelo, conosciuto anche come ponte Elio o Ponte Adriano collega il monumento con il Lungotevere Vaticano. La sua costruzione fu voluta da Adriano per collegare il suo mausoleo alla città. Oggi è caratterizzato da una sfilata di statue che conducono all’ingresso dell edificio, inizialmente non previste.
Nel 1535 Papa Clemente fece collocare all’ingresso le statue di San Paolo e San Pietro ma fu nel 1669 che Papa Clemente fece realizzare il nuovo parapetto opera del Bernini che commissionò ai suoi allievi la costruzione di 10 Angeli che portano in mano gli strumenti della passione. In realtà, ad onor del vero, Bernini in persona realizzò 2 angeli che, tuttavia, non furono mai posti sul ponte perchè considerati troppi belli per essere sacrificati a pioggia e lampi e che , ancora oggi, possono essere ammirati presso la chiesa di San’Andrea delle Fratte.
Dobbiamo anche ricordare che nel periodo in cui Castel Sant’Angelo fu adibito a prigione e sulla piazza davanti al castello si compivano le esecuzioni capitali, sul ponte al posto delle statue venivano esposte le teste dei condannati, come monito a non seguirne l’ esempio.
LA PRIGIONE
Tra le varie funzioni di Castel Sant’Angelo ci fu anche quella di prigione. Molti furono i personaggi illustri che le sue stanze ospitarono da Giordano Bruno ad Alessandro Farnese a Benvenuto Cellini famoso soprattutto perchè fu uno dei pochi che riuscì a fuggire calandosi con le lenzuola dalla finestra.
La piazza del Castello, invece, fu adibita alle esecuzioni capitali con tanto di boia e mannaia.
MASTRO TITTA IL BOIA
Titta è il nome del boia dello Stato Pontificio, per essere più preciso la mano che fece saltare più di una testa nell’800.
Nella vita si guadagnava da vivere facendo l’ombrellaio, abitava a Borgo nei pressi del castello ed ogni qualvolta veniva chiamato per una esecuzione attraversava il ponte , da qui l’espressione “Mastro Titta passa il ponte”. Ogni qualvolta i cittadini lo vedevano passeggiare in direzione castello sapevano che un uomo avrebbe perso la vita di lì a poco.
L’ ARCANGELO MICHELE
Il nome attuale del monumento deriva proprio dal famoso Arcangelo la cui statua sovrasta in modo imponente il castello e lo rappresenta. La leggenda narra che nel 590 d.c mentre Roma era piegata dalla peste, l ‘Arcangelo apparve a Papa Gregorio Magno durante una processione diretta al castello, nell’atto di mettere la spada dentro il fodero . Il Pontefice interpretò questo gesto come l’annuncio del termine della pestilenza ed ordinò che una statua di San Michele fosse posizionata in suo onore sulla terrazza a dominare Roma.
La statua che ammiriamo oggi, tuttavia, non è quella originale. La prima versione fu di legno ma a causa degli agenti atmosferici finì per sgretolarsi, fu sostituita con una statua di marmo che fu distrutta durante un assedio nel 1379. Si proseguì con un angelo di marmo con ali di bronzo che fu colpito da un fulmine nel 1497 e sorte non migliore toccò all’angelo di bronzo dorato che lo sostituì e che qualche tempo dopo fu fuso per ricavarne dei cannoni per ostacolare gli attacchi dei Lanzicanecchi nel 1527.
Finalmente nel 1573 fu scolpita la statua in bronzo che ancora oggi attira l’attenzione di migliaia di turisti non appena giungono sulla terrazza e restano senza fiato di fronte ad una dei più bei panorami sulla città eterna.
Chiudiamo questo articolo invitandovi a visitarlo perchè dentro, con vostra sorpresa, troverete stradine, vicoli, scalinate ed una atmosfera di grande fascino e mistero.
Vi diamo anche una dritta: ogni prima domenica del mese l’ingresso è gratuito. Mi raccomando fatene tesoro e non perdete l’occasione di regalarvi una visita che vi farà scoprire molti altri dettagli su una opera che ha più di 2000 anni ormai.
La foto in copertina è di Bernd Buchfeld