Oggi ci ritroviamo qui con voi per la recensione di un kolossal attualmente nelle sale e per convincervi, una volta per tutte, attraverso le nostre parole a vederlo o…..non vederlo.
Devo ammettere che questo commento al film devo scriverlo oramai da qualche giorno ma alla fine ho deciso appositamente di far passare un po’ di tempo per essere un poco più distaccata. Tra me e questa pellicola, infatti, c’è un piccolo conflitto di interessi essendo stato girato BEN HUR tra Matera ( la mia città) e Roma. Più precisamente gli esterni a Matera, che dopo Passion di Mel Gibson è diventata ufficialmente la Gerusalemme d’Italia, e gli interni e la famosissima corsa con le bighe a Roma presso gli studi di Cinecittà. Ma torniamo a noi.
Chi mi conosce sa che riuscirò ad essere obiettiva anche se quando si parla di film e libri un giudizio assoluto non sarà mai possibile perché la visione come la lettura sarà influenzata per ognuno di noi da mille fattori emotivi, temporali e cognitivi, ragion per cui dopo il ciak 100 occhi diversi vedranno cento film diversi che in comune tra di loro avranno solo il titolo…appunto.
Una premessa va fatta: obiettivamente e tecnicamente parlando Ben Hur è un film ben realizzato, d’altra parte Paramount Pictures e Metro Goldwyn Mayer sono sinonimo di garanzia e stiamo parlando del massimo livello mondiale fra le case di produzione cinematografica. Una cosa però ve la devo dire subito e sarò molto sincera: se voi entrerete a cinema con l’intenzione di trovarvi di fronte un altro “Gladiatore” allora resterete delusi ma quello del paragone, nella vita come nel cinema non è certo il modo migliore per approcciarsi ad una nuova esperienza o pellicola che sia. Di Gladiatore ce n’è e ce ne sarà solo uno. Si tratta di un film di sicuro più coinvolgente da un punto di vista emotivo, una pellicola che commuove e ti scuote dentro per una serie di dettagli. Non troverete in nessun altro kolossal che vedrete dopo di lui un Russel Crowe di quella bravura e con un possesso della scena impressionante, non troverete dei testi così intensi , coinvolgenti e sconvolgenti nello stesso tempo tanto da risuonare ancora oggi fin nelle viscere della memoria. Li ricordiamo insieme?
“ Al mio segnale, scatenate l’inferno”
…o ancora: “Mi chiamo Massimo Decimo Meridio, comandante dell’esercito del nord, generale delle legioni Felix, servo leale dell’unico vero imperatore Marco Aurelio, padre di un figlio assassinato, marito di una moglie uccisa,… e avrò la mia vendetta, in questa vita o nell’altra”!
E non parliamo della colonna sonora scritta principalmente da un genio della musica come Hans Zimmer che è diventata un successo mondiale e che da sola vale già mezzo film.
D’altra parte, però, a difesa di Ben Hur e di tutti i kolossal che seguiranno va detta una cosa: e cioè che non è giusto penalizzarli perché prima di loro un film ha esaurito, positivamente parlando, tutto ciò che la parola kolossal può significare. Ragionando in termini artistici per spiegarci meglio potremo dire che : il fatto che a me piacciano i colori di Van Gogh o Monet non significa che Caravaggio dipingesse male perché le sue tele erano troppo cupe. Se amo l’impressionismo questo non mi bloccherà dall’andare a vedere una mostra di Picasso etc…
Molto dipende da quello che ci si aspetta da un film: vogliamo piangere, ridere a crepapelle, riflettere , imparare, stupirci?
Ben Hur ha sicuramente dalla sua un buon cast di attori anche se si tratta di nomi non molto conosciuti e giovani. Giuda Ben Hur è interpretato da un attore inglese che probabilmente non avrà nè il fascino, né il carisma di Charlton Eston ma non per questo manca di bravura e ricordiamo nel film anche la presenza di Morgan Freeman nel ruolo dello sceicco Ilderim che aiuterà Ben Hur ad ottenere la sua rivincita dul fratello Messalla. Morgan Freeman non ha bisogno di presentazioni e tutti sanno che come attore riuscirebbe a vincere un Oscar anche nella parte di un muto. Comunque anche in questa occasione ha saputo rendere protagonista il suo personaggio con la sua mimica, la professionalità ed innata simpatia.
Ma la vera sorpresa del film, quello che lo distingue e sotto questo profilo lo pone addirittura al di sopra del “Gladiatore” sono la scenografia e la fotografia accompagnate dagli effetti speciali. Anche in questo caso e per i motivi sopra specificati siamo sicuri che Ben Hur riuscirà a raccogliere non solo il consenso ma addirittura l’entusiasmo di chi sceglie un film non solo per i nomi del cast ma anche per lasciarsi stupire da altri dettagli che in alcuni casi possono e fanno la differenza. Come sopra anticipato tutti gli esterni sono stati girati a Matera che nei giorni delle riprese ( circa 5 settimane) è diventata la più bella e reale Gerusalemme e se in questo momento state leggendo nelle mie parole del puro campanilismo vi prego di non farlo e di credermi quando vi dico che chiunque si sia occupato delle inquadrature paesaggistiche (soprattutto di quelle più estese) ha fatto un lavoro che definire sensazionale è poco per quanto è riuscito a trasmettere il dominio della natura sull’uomo.
Dentro il cinema , io che sicuramente ho vissuto in modo molto personale la cosa, mi sono sentita a tratti letteralmente tirata dentro la pellicola tanto da camminare con loro e quasi guidarli angolo per angolo, scalino dopo scalino ma in altri casi grande è stata la mia sorpresa nello scoprire grazie alla magia della mano americana una città ed una location che ammiravo per la prima volta, che emozionava e devastava dentro ma che soprattutto mi rendeva orgogliosa di essere italiana prima che materana!
Anche gli effetti speciali di sicuro non deludono, dalla schiavitù affrontata all’interno di una nave curata nei minimi dettagli, alla scena del naufragio dopo la disfatta contro la Grecia, fino ad arrivare alla famosa corsa e “battaglia” sulle bighe che metterà di fronte l’uno contro l’altro i due fratelli per la resa dei conti finali, in nome di una vendetta amara che passerà attraverso il sorriso beffardo del circo.
Io non ho visto la versione ben più famosa che conquistò 11 Oscar ma immagino che almeno in nome di una evoluzione tecnologica alcune scene sopra descritte siano stare rese molto più credibili e “vivibili” in prima persona, passatemi il termine e l’espressione decisamente brutta purchè sia per voi chiaro il senso delle mie parole.
La colonna sonora del film non la ricordo proprio, ricordo a malapena che è opera di un italiano. Questo vi dice qualcosa?
A questo punto noi vi abbandoniamo perchè non possiamo certo svelarvi il finale. Ce la farà Ben Hur a sconfiggere Messalla e ritrovare serenità in questa vita?
Noi vi abbiamo dato dei buoni motivi per sapere o non sapere come finirà ma adesso il nostro sipario cala e l’ultima scelta toccherà a voi.
Pollice su o pollice giù?
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