La vacanza in Sicilia può essere vissuta in svariati modi, oggi voglio mostrarvene uno alternativo che al calore del sole, all’azzurro trasparente del mare ed agli accesi colori dell’isola affianca anche la storia e la cultura millenaria di questo popolo. Girando per le stradine e pe i vicoli caratteristici della Sicilia di sicuro la vostra attenzione, tra un cannolo ed una cassata, sarà caduta, spesso, su bellissimi vasi di ceramica che raffigurano il volto di un uomo dai caratteristici tratti orientali.
Le vetrine di molti negozi dell’isola ne fanno bella mostra esponendo pezzi di gran pregio e valore, non solo artistico. Non tutti sanno che i vasi in questione hanno non solo un nome, Teste di Moro, ma anche un’affascinante leggenda legata alla loro origine, una storia che parla di amore, gelosia e sangue.
Si narra, infatti, che sotto la dominazione dei Mori in Sicilia, intorno all’anno 1000, una ragazza del posto per la sua bellezza e la prorompente femminilità fu notata proprio da un Moro mentre sul suo balcone si prendeva amorevolmente cura delle sue piante. Il giovane fu completamente folgorato dalla donna tanto da dichiararle impetuosamente il suo amore che fu da lei immediatamente ricambiato. La passione fu travolgente e questo sentimento fu vissuto in maniera viscerale dai protagonisti che passavano le notti a cibarsi di baci, fino al giorno in cui la bella siciliana scoprì che il suo compagno, era già impegnato ed aveva moglie e figli nel suo Paese di origine. La rabbia, l’onta, la delusione per il tradimento subito e la paura di essere abbandonata gettarono la giovane in uno stato di frustrazione tale da spingerla a meditare una terribile vendetta contro l’amato che aveva tradito la sua fiducia illudendola.
Una storia travolgente che incrocerete in ogni paesino se vi regalerete un weekend o approfitterete di mille occasioni d’oro su vacanze in Sicilia last minute non dimenticando di inserire nel vostro viaggio altre tappe e luoghi magici come Caltagirone con la scalinata di Santa Maria del Monte, Noto e la sua cattedrale o Ragusa con il suo tripudio di barocco.
Ritornando alla nostra leggenda dovete sapere che dopo l’ennesima notte di fuoco travolgente trascorsa dai due amanti, la ragazza approfittando del pesante sonno che segue il più alto godimento, uccise l’uomo fra le lenzuola giungendo a decapitarlo.Per averlo sempre con sé, seppur in modo truce, la stessa decise di trasformare la testa in un vaso riempiendola di terra e piantandoci dentro del basilico, al tempo riconosciuto come “la pianta dei sovrani”. Una volta sul balcone il basilico crebbe in modo così florido e rigoglioso da attirare l’attenzione di tutti i passanti tanto da spingere il resto degli abitanti ad esporre gli stessi vasi che in breve tempo si diffusero su tutta l’isola abbellendo balconi ed appartamenti fino ad arrivare ai giorni nostri.
Quindi da oggi quando sarete in vacanza in Sicilia e passeggerete tra le viuzze di qualche paesino alzate il capo in alto e guardate i balconi infiorati…occhio, potrebbe esserci un Moro Siciliano che vi scruta con attenzione.