C’era una volta in Toscana a Leccio , in provincia della bella Firenze, un castello meraviglioso che purtroppo per un terribile incantesimo era invisibile e rischiava di scomparire definitivamente sgretolandosi sotto i colpi inesorabili del tempo e dell’indifferenza dei suoi “sudditi”.
Potremmo cominciarlo così questo articolo che oggi vi porterà a scoprire uno dei monumenti più belli , “stravaganti” e caratteristici quanto sfortunati del nostro Bel Paese: il castello di Sammezzano.
Nel momento in cui vi scriviamo siamo infatti certe che a differenza della reggia di Caserta, del castello di Shonbrunn, del famosissimo Versailles etc… voi il nome di Sammezzano lo state leggendo per la prima volta. Per fortuna siamo altrettanto sicure che dopo che i vostri occhi si poseranno sulle sue meraviglie ne resterete stregati ( altrimenti che favola sarebbe) e ve ne innamorerete perdutamente rimanendo senza fiato di fronte alla meraviglia dei mille colori delle sue piastrelle, all’eclettismo della sua architettura, alla fantasia dei suoi stucchi, alla bellezza delle sue stanze le cui porte vi apriranno scenari sempre nuovi per catapultarvi in mondi che definire favolosi non è una esagerazione.
Il castello ha una facciata solare ed una lunare ed è costituito effettivamente da 65 stanze decorate ognuna in maniera diversa ed unica anche se per lungo tempo voci leggendarie hanno parlato di 365 stanze, una per ogni giorno dell’anno.
In questa sede, tuttavia, vi accenneremo solo brevemente alla sua storia (che potrete leggere, in maniera più dettagliata, su una qualsiasi pagina on line) perché quello che vogliamo davvero è che sia il castello con la sua bellezza solitaria e così nascosta ma nello stesso tempo intensa ed orgogliosa a sedurre i vostri occhi e conquistare il vostro cuore. Nessuna delle nostre parole potrà, infatti, mai sostituirsi alle emozioni così intime e personali che ognuno di voi proverà allontanandosi per un attimo dal grigiore quotidiano per vivere seppur solo per qualche minuto dentro una fiaba da mille ed una notte.
E se dovesse incontrare Aladino con il suo tappeto, no..non starete sognando è proprio tutto vero, ed in ciò è racchiusa la magia di questo castello che ci sta chiedendo di liberarlo dal suo triste incantesimo e di non abbandonarlo ad un infelice destino!!
Fra pochi minuti entrerete con noi, attraverso un viaggio virtuale, dentro questa meraviglia dell’architettura ed orgoglio italiano ma siamo certe che un giorno non lontano grazie alla NOSTRA battaglia, all’unione dei NOSTRI sforzi ed alla volontà di difendere un patrimonio artistico di immenso valore, che non dobbiamo permettere a nessuno di portarci via, quello che oggi appare solo come un sogno favoloso potrà trasformarsi in una realtà da favola : il castello di Sammezzano sarà finalmente aperto al pubblico pronto a sfilare davanti agli occhi del mondo intero lasciandosi accarezzare con gratitudine dall’entusiasmo e dallo stupore di chi ha creduto in lui ed ha lottato per ridargli luce, forza e vita.
Ma ora prego entrate…siete i benvenuti!!!
Bene ora che siamo usciti dal castello vi parleremo un po’ di lui e della sua inaccettabile storia di abbandono facendovi capire in che modo noi tutti possiamo ancora salvarlo!!!
Come avete potuto vedere con i vostri occhi il castello di Sammezzano che sorge nel comune di Reggello, in provincia di Firenze, rappresenta la testimonianza più importante dell’architettura orientalista in Italia. Il suo stile moresco non può non ricordare a tutti coloro che l’hanno visitata l’ Alahambra di Granada, un complesso palaziale di stile arabeggiante che non solo rappresenta il “monumento” più importanti di Granada ed uno dei più importanti di tutta la Spagna ma che ogni anno attira migliaia di turisti provenienti da tutte le parti del mondo che prenotano i loro biglietti molti mesi prima e sopportano anche ore di fila pur di deliziare i loro occhi con cotanto splendore.
Quando vi scriviamo queste parole non possiamo non pensare con una certa tristezza che, al contrario, non solo il castello di Sammezzano ( che avrebbe diritto agli stessi onori) rischia di cadere a pezzi se non si interverrà quanto prima con adeguate opere di manutenzione ma cosa ancora più triste è che questo bellissimo palazzo sia sconosciuto alla maggior parte di noi italiani che ogni anno percorriamo migliaia di km per andare a Parigi, a Vienna, a visitare i castelli della Loira quando abbiamo in casa una perla di incommensurato pregio quasi totalmente ignorata.
Scopo di questo articolo è pertanto ed innanzitutto quello di far conoscere all’ Italia il Castello di Sammezzano ed in secondo luogo quello di permettere a tutti coloro che leggeranno di fare qualcosa in prima persona, perché arrivati a questo punto tutto ma proprio tutto dipenderà da noi!
Il palazzo risale all’anno 1605 e fu edificato per volontà della famiglia Ximenes d’Aragona ma le origini del luogo sono molto più antiche tanto che alcune fonti sostengono che nel 780 d.C lo stesso Carlo Magno soggiornò nelle sue stanze. La costruzione negli anni visse diverse vicissitudini ma fu il marchese Ferdinando Panciatichi Ximenes d’Aragona, dopo averlo ricevuto in eredità, a segnare la sua fortuna. Ferdinando fu uomo di grande cultura, importanti studi e raffinata intelligenza, forse troppo avanti per la gente del suo tempo che lo considerava un “folle” e per i nobili fiorentini che emarginarono questo visionario dai salotti della Firenze bene. Eppure oggi noi dobbiamo ringraziare la natura rivoluzionaria del marchese e la sua anima da sognatore se possiamo godere di un’opera che in Italia non ha pari.
Si può dire che Ferdinando spese la sua vita (dal 1853 al 1889) tutte le sue energie, il suo tempo e le sue ricchezze per renderlo “l’arcobaleno architettonico” che oggi è sotto gli occhi di tutti.
Seguendo la scia della corrente culturale dell’”Orientalismo” il nobile toscano modificò, infatti, la struttura originale facendo costruire anche altre sale ( Sala da ballo, Sala d’ingresso, il Corridoio delle stalattiti) preoccupandosi, tuttavia, non solo di dar vita al castello più “favoloso” di Italia ma realizzando anche il suo parco, una meravigliosa distesa verde di circa 65 ettari in cui il marchese, uomo di animo sensibile e speciale creatività, fece piantare una grande quantità di specie arboree esotiche oltre ad arricchirlo con vasche, fontane ed altre decorazioni in cotto. Nel parco durante la piacevole passeggiata che porta al castello si può ammirare anche il più numeroso gruppo italiano di sequoie giganti e fra queste anche la cosiddetta “sequoia gemella” alta più di 50 metri e con uno circonferenza di 8,4 metri, che fa parte della ristretta cerchia dei 150 alberi di “eccezionale valore ambientale o monumentale”.
Un’altra caratteristica davvero affascinante del castello di Sammezzano è rappresentata da una serie di citazioni e motti in latino che si confondono tra gli stucchi, gli specchi ed i decori e che rappresentano veri e propri “messaggi in codice” che il marchese voleva comunicare solo a coloro che avrebbero avuto il piacere ed il privilegio di visitare il palazzo perché dotati di un’intelligenza superiore, requisito considerato assolutamente indispensabile per accedervi.
E così nella sala di ingresso spicca tra i colorati decori la scritta: ” Non plus ultra” con il quale Ferdinando, assolutamente orgoglioso di quel che aveva creato, comunicava egocentricamente ai suoi ospiti che dopo aver varcato la soglia del castello non avrebbero visto mai più nulla di bellezza superiore.
Altra citazione degna di nota recita “Sempre l’uom non volgare o infame / O scavalcato o inutile si spense” per indicare che nella vita il successo era destinato solo ai disonesti ma la migliore di tutti è questa….risale al 1870 ma ditemi voi se non è vera ed assolutamente attuale:
“Mi vergogno a dirlo, ma è vero: l’Italia è in mano a ladri, esattori, meretrici e sensali che la controllano e la divorano. Ma non di questo mi dolgo, ma del fatto che ce lo siamo meritato”.
Purtroppo dopo la morte del marchese la figlia vendette mobili ed arredi ed il castello cadde in uno stato di abbandono e degrado e durante la Seconda guerra mondiale fu addirittura preda di saccheggio. Nel dopo guerra le sue sorti non migliorarono ed il castello finì addirittura per essere adibito ad hotel di lusso e ristorante e questo fino al 1990. Nel 1999 è stato acquistato da una società italo inglese che inizialmente aveva in programma una serie corposa di opere ed iniziative volte a favorirne la fruibilità turistica ma purtroppo così non è stato poiché questa società è fallita ed il castello nel momento in cui scriviamo versa in stato di totale abbandono e degrado, vittima del tempo che tutto consuma. Nell’ultimo anno sono state organizzate due aste per metterlo in vendita ma entrambe sono andate deserte ed attualmente la paura più grande è quella legata alla possibilità di acquisto da parte di un proprietario che , come già successo, lo trasformi in un hotel o in una SPA di lusso precludendone dunque l’uso museale e privando non solo l’Italia ma il mondo di poterlo ammirare un giorno dal vivo.
Nel 2013, in occasione del bicentenario dalla nascita di Ferdinando, è nato il Comitato FPXA, un’ associazione no profit nata senza scopo di lucro e composta da volontari che circa due volte all’anno aprono il castello permettendone la visita ad un numero chiuso di persone che si sono messe precedentemente in lista d’attesa. Quello che tuttavia, mi ha colpito e molto negativamente è leggere sui siti dedicati al castello di Sammezzano di tante persone che chiedono come poter visitare il castello, di quando sarà la prossima visita ed anche lamentarsi perché i posti riservati sono sempre troppo pochi in un’ottica che definirei anche un poco egoistica e non leggere mai di persone che chiedono cosa realmente e concretamente si possa fare per permettere a tutti e non a pochi eletti un giorno di poter entrare nel castello per compiere un viaggio magico tra le sue stanze.
“Solo chi avrà occhi, orecchie, cuore e naturalmente testa e cultura potrà capire il valore, anzi il vero tesoro che si trova a Sammezzano” spiega Massimo Sottani, presidente del Comitato FPXA.
Da oltre un anno, tuttavia, è nato anche il movimento Save Sammezzano ( trovate la loro pagina anche su Facebook) il cui scopo è quello di sensibilizzare cittadini ed istituzioni riguardo la rilevanza artistico/architettonica di Sammezzano e ricordare tramite continue iniziative ed il lavoro dei suoi infaticabili volontari l’importanza di tutelare, valorizzare e rendere regolarmente fruibile questa opera d’arte!!
Ed è proprio per questo scopo che noi siamo qui oggi, per appoggiare Save Sammezzano e chiedere il vostro aiuto affinché un giorno il castello di Sammezzano venga aperto al pubblico e reso visitabile proprio come Versailles ed altre famose residenze reali. In attesa, infatti, di trovare il prossimo proprietario il FAI ( Fondo ambiente italiano) ha organizzato un censimento chiamato ” I Luoghi del cuore” che permette di votare monumenti che vorremmo fossero “recuperati”. Se il Castello arrivasse primo in classifica il FAI potrebbe cominciare ad interessarsi avviando opere di valorizzazione ma se così non sarà il castello avrà ben poche speranze di poter resistere all’erosione del tempo perché è costituito da gessi e stucchi che si stanno sgretolando giorno dopo giorno.
Per votare per il castello dovete andare su questo link : www.savesammezzano.com/i-luoghi-del-cuore e seguire i 3 semplici passaggi elencati nella pagina.
Vi avvertiamo subito di una cosa: nel momento in cui voterete il FAI vi chiederà nome, cognome e mail per formalizzare il vostro voto ma badate bene che questi dati servono solo per fare il login al sito del FAI ma non c’entrano nulla con la registrazione come membro ( tralaltro a pagamento). Molte persone si stanno facendo scoraggiare da questa semplicissima registrazione dati che vi farà perdere non più di 3 minuti di tempo e non stanno votando ma se pensiamo a quanta gente si iscrive su siti quali Zalando, Groupon o lascia ogni giorno su internet tracce di indirizzi e numeri di carta di credito etc non capiamo proprio cosa possa bloccarvi.
Esistono, tuttavia, per chi non è pratico di internet anche i moduli cartacei che potete scaricare di seguito. Questi vanno compilati , firmati ed inviati per mail entro il 20 Novembre all’indirizzo : [email protected]
- Se volete aiutarci a raccogliere firme potete scaricare il modulo FAI cartaceo per raccogliere firme nella vostra città Cliccando qui
- Se siete un insegnante o comunque potete far partecipare all’iniziativa scuole elementari/medie/superiori scaricate il modulo apposito per le scuole cliccando qui
- Se avete attività commerciali o amici e/o parenti che sono titolari di qualche attività chiedete loro di partecipare con tutti noi a questa battaglia avvincente alla conquista del castello.
Sammezzano è una giusta causa e tutti possiamo e dobbiamo fare qualcosa per lui. Al momento il castello è solo quinto in classifica con circa 11000 consensi ma i voti che ci separano dal primo “monumento” sono circa 3000, non tantissimi…tutto è ancora possibile perché si vota fino al 30 Novembre.
Tutti insieme ce la faremo e potremo davvero essere orgogliosi di lasciare magari un giorno ai nostri figli le porte del castello aperte!
Per qualsiasi informazione sul castello e per chiedere informazioni più dettagliate sul censimento del FAI rivolgetevi all’associazione “Save Sammezzano” che trovate all’indirizzo web (www.savesammezzano.com) e anche su Facebook (clicca qui per visualizzare la pagina).
L’ultimo favore che vi chiediamo è quello di non pensare che il vostro voto non sia indispensabile perché tante altre persone voteranno e di sicuro l’obiettivo sarà raggiunto, questo non è il ragionamento giusto perché in questo momento non ci sono certezze ed ogni singolo voto sarà un grande regalo personale che faremo a questa causa ed un ulteriore passo avanti verso “la vittoria”, o se invece al contrario penserete che purtroppo il vostro voto da solo non potrà mai cambiare nulla non essendo determinante ricordati le parole di Madre Teresa secondo la quale:
Sappiamo bene che ciò che facciamo non è che una goccia nell'oceano. Ma se questa goccia non ci fosse, all'oceano mancherebbe.
Forza scriviamo tutti insieme il più bello dei finali :
…… e così grazie alle attenzioni, alla determinazione ed agli sforzi di tante persone lontane e vicine che si batterono per lui il malefico incantesimo fu sciolto e dopo anni di solitudine e triste malinconia le sale del castello furono aperte a tutti per allietare con i loro mille colori dei fedeli sudditi gli amati cuori!
Photo credits: Cristina Mantovani, Fabrizio Maddaluni.
Ringraziamo tutti i volontari del movimento “SaveSamezzano” e del Comitato FPXA per quello che hanno fatto e continuano a fare per mantenere in vita il sogno del Castello!