Una cucina tecnologica a portata di smartphone, innovazione “Made in Italy”.
Dopo aver incontrato Sandro alla Mostra Internazionale dell’Artigianato presso l’area Casa In & Out a Firenze, non potevamo non parlarvi di lui perchè la sua storia, il suo entusiasmo , il suo sorriso e la sua passione per il design e l’innovazione ci hanno contagiato.
Ci capita spesso di leggere storie di giovani innovatori e di prodotti innovativi che arrivano dalla lontana Silicon Valley ed invece no, questa storia è tutta “Made in Italy” anzi se si vuole essere precisi “Made in Florence”.
Sandro ha presentato in anteprima un vero gioiello che nasce dalla sua creatività, voglia di stupire ed emozionare i clienti e dal “know-how” acquisito in tutti questi anni. Aerodinamica Connect è infatti una cucina che con un profilo che ricorda un’auto sportiva spinge veramente sull’accelleratore e ci proietta direttamente nel futuro. Non è una casualità se un brand internazionale come Bosch ha scelto proprio Sandro e Ask Cucine, l’azienda di cui Sandro è ora direttore, per permettere, tramite la loro applicazione Home connect, di realizzare la prima cucina a portata di smartphone. Il perché è evidente, non è una semplice cucina ma la fusione tra design, innovazione e cura maniacale per ogni singolo dettaglio e accurata ricerca dei materiali. Accendere il forno prima di uscire dall’ufficio per trovare il pranzo pronto all’arrivo non sarà più un sogno e voi non ci crederete ma saranno gli elettrodomestici a chiamare il tecnico dell’assistenza tramite la app per segnalargli i loro problemi.
Sandro Berni, lo “Steve Jobs” delle cucine.
La storia di Sandro ci ha incuriosito e colpito molto soprattutto perchè nonostante le difficoltà ha sempre creduto in sè stesso, è una persona eclettica e carismatica e dobbiamo dire la verità , a tratti per alcune affinità e anche per l’approccio che ha alla progettazione ci ricorda lo storico fondatore di Apple.
Sandro cresce vedendo il padre lavorare con il tornio per un’azienda che fabbrica cucine ed è affascinato da tutto quello che è meccanica, passa intere giornate a montare e smontare motorini e dopo essere bocciato più volte facendo andare su tutte le furie i suoi professori che ne conoscevano le reali capacità, smette di studiare. Viene assunto come apprendista, dopo come operaio nella catena di montaggio nell’azienda di cui il padre è socio, e sottolineiamo che questo fatto non è mai stato per lui una “corsia preferenziale” anzi le scelte che ha fatto le ha fatte tutte con la sua testa mangiandosi un bel pò di polvere. In catena aggiusta i macchinari con una facilità sorprendente come se fosse già un’operaio specializzato, ma a circa 20 anni lascia Ask Cucine per dedicarsi a quella che per lui è sempre stata una passione: i motori.
Già nel suo primo giorno di prova come venditore di auto si distingue poiché il suo approccio al cliente è diverso tanto da arrivare ad “aprire il cofano della macchina” e far rimanere incantata una folla di persone dalle sue spiegazioni così dettagliate e tecniche, non vuole vendergli un’auto ma un’esperienza di guida. Sandro diventa in poco tempo un giovane venditore richiesto da molte aziende , a 22 anni diventa direttore di una concessionaria Yamaha a Firenze, ma conscio che nella sua testa ci sono altre ambizioni che ancora devono prendere forma si licenzia e all’età di 25 anni decide di tornare a scuola. Si sceglie così un’accademia d’Arte e di Design di Firenze, va a conoscere quelli che saranno i suoi professori e segue un corso d’ Interior Design all’Accademia d’arte e design Cappiello di Firenze. Ben presto si ripagherà gli studi con progetti e ristrutturazioni che farà da solo, quasi fin da subito. Finito il corso e visti i successi fino ad allora avuti Ask lo rivuole in azienda ed il padre lo mette subito alla prova facendogli gestire un pacchetto clienti solo suoi, imparando sul campo, confrontandosi con le diverse esigenze della sua clientela e, perché no, anche facendo i suoi errori. Sandro però vede un futuro diverso per l’azienda, vuole cambiare la linea di produzione di Ask cucine, ma affrontare questo tipo di cambiamento in un’azienda che è partita dalla vendita di mobili in kit è difficile. Come vi abbiamo detto Sandro ha un carattere determinato e non si scoraggia anzi, tutto diventa per lui uno stimolo, continua a viaggiare, partecipa alle fiere alla ricerca di nuovi materiali e meccanismi che ancora non esistono, impara ad utilizzare i software di rendering ed inizia a diventare molto forte anche sotto l’aspetto grafico, segue corsi all’estero e un master in Web Marketing. Dopo molte battaglie, aver rischiato più volte di essere licenziato ed in un periodo dove le azienda sono alle prese con una crisi che vede i numeri dei bilanci crollare di colpo, a Sandro viene data carta bianca e la possibilità di realizzare quello che ha già da tempo nella sua testa.
Inizia una nuova era per Ask e Sandro nel 2013 presenta una cucina disegnata e progettata completamente da lui “Orto cucina” che sarà letteralmente un successo. La cucina è curata in ogni minimo dettaglio, non ha acciaio a vista, massimo due colori, elettrodomestici a induzione total white.
Ho pensato alla mia cucina come ad una cucina per la famiglia moderna. Parto sempre dalle esigenze del mio cliente e cerco d'inserire nel progetto qualcosa per migliorargli la vita, cose semplici che in verità appaiono semplici per chi le utilizza ma in realtà c'è un lavoro dietro incredibile
Pensando alle esigenze dei suoi clienti che vivono in appartamento e non hanno a disposizione erbe aromatiche fresche Sandro inserisce un orto nel vano della parte esterna dell’isola della cucina, spazio sprecato che non viene mai utilizzato ma che trova in questo caso il cuore di “Orto cucina”. Sandro dopo “essersi documentato su tutto per non essere contraddetto su niente” progetta la prima cucina con l’orto dove grazie a lampade e irrigazione le piante prendono vita. Una cucina che “sembrava un iPhone bianco”, diventerà una notizia su La Repubblica, sulle principali tv e testate giornalistiche per poi diventare una notizia virale sul web.
In ogni progetto inserisco un particolare tecnico che emozioni sia a livello visivo che tattile. Devi puntare al cuore del cliente, lo devi emozionare.
Da lì Sandro si è sempre confermato oltre che un vero e proprio talento del “made in Italy”, un vero imprenditore. Oggi cura a trecentosessanta gradi l’azienda di cui è direttore: si occupa della parte comunicazione e social e della parte marketing ed adora mettersi continuamente alla prova e collaborare con i suoi fornitori per trovare il dettaglio unico e perfetto. Oggi con Aerodinamica Connect Sandro sta esportando il valore del “made in Italy” come design ed innovazione in tutto il mondo, lo chiamano dagli Stati Uniti, dall’India, dagli Emirati Arabi. Speriamo che sia un esempio per tanti giovani designer ed imprenditori italiani nel cercare di vedere le cose sempre da un’altra prospettiva ed aprire la loro mente. Noi, dal canto nostro, gli facciamo il nostro sincero in bocca al lupo e gli auguriamo di fare sempre quello che gli riesce meglio: “emozionare”.