Nel giorno del suo compleanno ( 15 Aprile 1452) vi sveliamo alcune curiosità legate alla vita di questo pittore, scultore, inventore, ingegnere militare, scenografo, anatomista, pensatore, uomo di scienza e potremmo continuare fino a domani o semplicemente definire Leonardo “Il genio”, un vero maestro di tutte le arti e tra i protagonisti indiscussi del Rinascimento.
Su Leonardo è stato detto e scritto di tutto eppure noi siamo certi che alcune delle cose che leggerete tra poco ve lo faranno conoscere più a fondo non solo sotto il profilo artistico ma umano.
Sapevate che…
- Forse non era completamente italiano. Non vogliamo turbarvi con questa notizia ma ad onor del vero va detto che Leonardo era figlio illegittimo di Piero, stimato notaio ben introdotto nella Firenze che contava tanto da poter annoverare tra i suoi clienti persino i Medici. La mamma di Leonardo si chiamava Caterina, un nome piuttosto comune al tempo tra le schiave convertitesi al cattolicesimo. Si dice addirittura che le impronte digitali di Leonardo rilevate sul “San Girolamo penitente” richiamassero per caratteristiche un tipo di impronte diffuso tra gli Arabi.
- Fu suo padre Piero ad accompagnarlo per imparare il mestiere presso una delle botteghe più importanti del tempo: quella di Andrea Verrocchio, maestro anche di Botticelli, del Perugino e del Ghirlandaio. La leggenda vuole che, vistosi superato dall’allievo, il Verrocchio dichiarò che non avrebbe mai più “toccato pennello”.
- Era vegetariano ed amava profondamente gli animali e la natura. Come testimonianza di questa sua passione lo stesso Vasari nella sua opera “Vite” scrive: “passando da i luoghi dove si vendevano uccelli, di sua mano cavandoli di gabbia e pagatogli a chi li vendeva il prezzo che n’era chiesto, li lasciava in aria a volo, restituendoli la perduta libertà”. Leonardo non accettava infatti che l’uomo potesse privare gli animali del loro diritto alla vita e voleva per loro un’ esistenza dignitosa senza cappi e gabbie; sarà lo stesso artista nei suoi ” Appunti” a dichiarare: “Fin dalla giovinezza ho rinunciato all’uso della carne, e verrà un giorno in cui uomini come me considereranno l’omicidio di un animale alla stregua dell’omicidio di un essere umano”.
- Era mancino. Usava una scrittura speculare ed era solito scrivere i suoi appunti al contrario (da destra verso sinistra), in alcuni casi partendo dall’ultima pagina per arrivare alla prima. Chi lo attaccava, considerandolo un eretico, arrivò addirittura a definirlo “lo scrittore del diavolo” per questa sua caratteristica insolita. Alcuni ritengono che Leonardo scrivesse in quel modo per rendere indecifrabili ai più i suoi scritti, le sue riflessioni ed il risultato dei suoi esperimenti ma in realtà quello era semplicemente il suo modo di scrivere, appreso in infanzia quando volevano correggerlo perchè mancino. Per essere più precisi vi diremo che in realtà Leonardo sapeva scrivere anche in modo normale ma lo faceva con grande difficoltà e solo se costretto. In genere faceva scrivere ad altri le sue lettere di presentazione o i documenti da presentare al pubblico.
- Non conosceva il latino e se ne rammaricò per tutta la vita. “Omo sanza lettere”: è lo stesso Leonardo a definirsi con rammarico in questo modo in una delle pagine del Codice Atlantico. Il latino era, indubbiamente, al tempo la lingua delle corti, degli intellettuali e del dibattito scientifico. Non essere in grado di parlarla fu sempre un cruccio per questo genio che ” aspirava a fare dell’arte una scienza e della scienza un’arte”. Non conoscere la lingua dei dotti a suo parere lo tagliava fuori dalla stima del mondo accademico. Per rimediare a questa mancanza Leonardo acquistò alcuni libri con l’intenzione di studiare la nobile lingua da autodidatta: una grammatica, la Storia Naturale di Plinio, un manuale di chimica ma i suoi tentativi non dettero mai i risultati sperati perchè, nonostante i suoi sforzi, documentati dai codici pieni di frasi latine ed esercizi di analisi logica, alla fine lui rimase sempre più legato alla pittura ed alle arti visive.
- Fu il primo a smascherare i chiromanti. Anche se nel Codice Atlantico si riporta di una spesa fatta da Leonardo per farsi predire la sorte, fu lo stesso pittore a definire la chiromanzia “fallace”. Lui con il suo acume notò infatti che fosse sufficiente confrontare le linee della mano di persone morte nello stesso momento per rilevare che non ci fossero somiglianze.
- Scoprì gli anelli di crescita degli alberi. La sua acuta osservazione e l’amore incondizionato per la natura lo portarono a notare che contando gli anelli di accrescimento fosse possibile risalire all’età della pianta.
- Fu il primo a scoprire la funzione di pompa del cuore. Ai suoi tempi, infatti, si credeva ancora che il cuore servisse a riscaldare il sangue in circolazione. Proprio per questa sua intuizione ancora oggi alcuni strumenti anatomici cardiaci portano il suo nome. Ad esempio : il “fascio moderatore di Leonardo da Vinci” o anche la “trabecola arcuata di Leonardo”.
- Fu lui e non Napoleone a portare in Francia la Gioconda. Pur non mettendo la mano sul fuoco su questa notizia oggi proviamo a sfatare una delle più radicate leggende metropolitane. Pare che il re Francesco I pagò l’opera 4000 scudi d’oro che corrispondevano a circa due anni di lavoro per l’artista.
- Fu uno dei primi a studiare il corpo umano con un metodo “sperimentale”. Per fare ciò sezionava cadaveri, cosa considerata al limite della blasfemia. Nell’Europa rinascimentale la parola “scienza” non era assolutamente presa in considerazione e per questo Leonardo dovette sempre far credere che le sue autopsie fossero legate a finalità artistiche ed al desiderio di imprimere realismo ai corpi rappresentati nelle sue opere. In realtà riuscì ad ottenere il primo cadavere umano solo dopo essere diventato già molto famoso anche se il Papa ad un certo punto gli vietò di continuare i suoi esperimenti sui morti, esperimenti tra l’altro scomodi e pericolosi che Leonardo effettuava molto probabilmente da solo e di notte rischiando anche infezioni per lo stato di decomposizione di alcuni cadaveri e venendo sovente tacciato di eresia per queste sue pratiche.
- Era solito disegnare personaggi e volti grotteschi e deformi in una sorta di analisi fisiognomica delle persone. Era, infatti, particolarmente attratto da persone che presentavano tratti somatici bizzarri e si narra che quando ne incontrasse uno per strada potesse seguirlo per giorni interi pur di prendere appunti sulla sua fisionomia. Per alcuni dei suoi disegni di teste dalle strane caratteristiche Leonardo fu considerato l’iniziatore del genere della caricatura.
- Qualche volta sbagliò pure lui. La genialità di Leonardo, la sua energia fuori dal comune, la sua versatilità creativa lo spingevano spesso a cominciare mille cose senza avere tuttavia la pazienza di portarle a termine. La sua voglia ed anche necessità di sfogare il suo impeto artistico lo portava a fare mille sperimentazioni ed inevitabilmente anche qualche errore. Uno dei più clamorosi Leonardo lo commise proprio con una delle sue opere più celebri: “L’ultima cena”. A Leonardo , infatti, non piaceva la tecnica “a fresco” che prevedeva di lavorare molto velocemente sulla parete umida. Lui aveva bisogno di dipingere con lentezza, di osservare subito la resa dei colori senza aspettare il giorno dopo che fossero asciutti ed inoltre era per lui molto importante poter fare delle modifiche qualora qualcosa non lo soddisfacesse, tutte cose che la tecnica “a fresco” non permetteva. Per questo motivo Leonardo decise di sperimentare su muro una tecnica pittorica tipica dei disegni su tela. In realtà i risultati nell’immediato furono molto positivi tanto da spingere alcuni critici a dire che i colori erano così vivi da sembrare che gli apostoli parlassero tra loro. Dopo meno di 20 anni, tuttavia, quando Leonardo era ancora in vita il quadro cominciò a presentare gravi segni di deterioramento: i colori si scolorivano e la parete “crepava” tanto che lo stesso Vasari nel 1568 scrisse : ” del Cenacolo non si vedono più i dettagli ma appare come una grande macchia luminosa”. Sempre in merito a questa prestigiosa opera, però, dobbiamo riferirvi anche un aneddoto molto simpatico: mentre dipingeva l’Ultima Cena, al priore che gli metteva fretta perché completasse l’opera, rispose “Ho difficoltà a trovare un modello per il volto di Giuda, se si presta lei potrei terminare l’opera più rapidamente”. Il priore rifiutò e si adeguò ai tempi dell’artista.
- Si convertì in punto di morte. La religione non interessò mai particolarmente a Leonardo durante la sua vita. Al contrario i suoi studi sulla natura, sul cielo e sulle stelle lo allontanarono dall’idea di un’esistenza di un Dio che avesse creato tutto ciò portandolo ad avere sempre una visione molto scientifica degli eventi. Tuttavia è proprio il Vasari a ricordarci che divenuto vecchio Leonardo cominciò a pentirsi del modo in cui aveva condotto la sua vita decidendo di convertirsi alla fede cristiana. Divenuto vecchio”, prosegue Vasari, “stette molti mesi ammalato e vedendosi vicino alla morte, disputando de le cose cattoliche, ritornando nella via buona, si ridusse a la fede cristiana con molti pianti. “Là onde confesso e contrito, se bene e’ non poteva reggersi in piedi, volse devotamente pigliare il Santissimo Sacramento fuor de ‘l letto”. Si narra che la conversione portò addirittura l’eclettico artista a pentirsi amaramente ormai al termine dei suoi giorni di non aver dato maggiore spazio ed importanza all’arte sacra durante la sua carriera.
E se tutto quello che avete letto fin qui non vi ha lasciato completamente senza fiato chiudiamo questo regalo di buon compleanno rendendo omaggio anche al Leonardo scrittore e saggio pensatore con la consapevolezza che : ” genii si nasce, non si diventa….e lui lo nacque”!
Acquista cosa nella tua gioventù che ristori il danno della tua vecchiezza. E se tu intendi la vecchiezza aver per suo cibo la sapienza, adoprati in tal modo in gioventù, che a tal vecchiezza non manchi il nutrimento.
Foto in copertina di Ricardo-Heredia (da www.ricardo-heredia.blogspot.it)